Tra i passaggi più interessanti dell’intervista, effettuata sul rischio sismico del Veneto, c’è l’analisi accurata dei territori e del patrimonio edilizio.
«Come ingegneri abbiamo più volte constatato come non sia il terremoto, l’evento sismico in sé, la prima causa di mortalità – ha spiegato Napol – ma i crolli dovuti ad edifici costruiti senza adeguata attenzione ai criteri di prevenzione antisismica. “Prevenzione” dunque è per noi la parola chiave, che significa primariamente condurre una analisi accurata dei territori nei quali si andrà ad edificare; significa altresì progettare e costruire seguendo i criteri antisismici, e tenendo conto delle diverse criticità; significa costruire impiegando materiali idonei e di qualità. Solo con una attenta analisi, con l’applicazione delle normative antisismiche, e con l’utilizzo di materiali di qualità è possibile fare prevenzione intelligente ed efficace».
«La grossa criticità è costituita dagli edifici e dalle infrastrutture del nostro enorme patrimonio storico- artistico che, a causa della vetustà dei materiali, ha perso buona parte delle caratteristiche di resistenza ed è, quindi, particolarmente vulnerabile nel caso di evento sismico», ha concluso il presidente della Federazione regionale Ordine degli Ingegneri del Veneto.
In assenza delle risorse e dell’attenzione necessaria da parte dello Stato a questi temi bisogna mettersi al sicuro da soli. Come?
Semplicemente installando nella propria abitazione una Madis Room che resisterà in caso di terremoto fino a quattro piani di macerie.
Come riscontrato nel crash-test effettuato all’Aquila, dopo una scossa distruttiva la Stanza Antisismica esce indenne dai crolli e salva la vita di chi vi è all’interno.
Inoltre può risultare la soluzione all’interno dei centri storici dove l’edificio ristrutturato non sarà mai sicuro al 100%.
Venezia, 24 luglio 2015
Marta Per Madis Room – La Stanza Antisismica