Abruzzo eccellente nelle costruzioni nonostante nonostante i morsi della crisi che colpisce il comparto edile. Accade quando il valore progettuale di uno studio di architettura, la lungimiranza di un imprenditore e la maestria narrativa di un fotografo si uniscono per produrre e raccontare architettura di qualità.
Tutto questo è accaduto a Pescara, dove lo studio Zero85, composto da Mirko Giardino, Mario Michetti e Giovanna Pizzella, e la Madis Costruzioni Srl di Antonio D’Intino hanno realizzato due interventi capaci di catturare l’interesse del mondo della cultura architettonica qualificata raccontati dallo sguardo esperto del fotografo Sergio Camplone.
Il primo riconoscimento internazionale lo hanno raccolto con il progetto della Casa-studio per l’artista Sergio Sarra a Manoppello con la selezione tra i 50 finalisti di 26 nazioni differenti per l’ Award-Winning International Brik Architecture di Vienna. Un riconoscimento riservato a soli 4 studi di architettura italiani che ha fatto conoscere agli austriaci il territorio di Manoppello con le sue case in terra cruda.
Nello stesso periodo, con il progetto Trabocco sul porto canale, che ha visto Antonio D’Intino non solo nella veste di costruttore ma anche in quella di committente, è arrivato l’invito, allo studio Zero85, ad esporre nel Padiglione Italia della 15° Biennale di Architettura di Venezia. Le parole di Cino Zucchi, curatore dell’allestimento del Padiglione Italia, spiegano le motivazioni della selezione: “l’architettura italiana dalla I guerra ad oggi mostra una modernità ‘anomala’, rappresentata dalla grande capacità di interpretare e incorporare gli stati precedenti attraverso metamorfosi continue. Non adattamenti formali a posteriori del nuovo rispetto all’esistente, ma piuttosto ‘innesti’ capaci di trasfigurare le condizioni del contesto in una nuova configurazione. Un atteggiamento oggi ammirato dall’Europa e dal mondo come contributo più originale della cultura progettuale italiana”. Questa “stanza sul mare”, atteso che la funzione di macchina da pesca è stata dismessa da molto tempo, riesce, con la semplicità della linea ininterrotta che ne disegna i contorni, a rappresentare quasi come una icona del paesaggio urbano la città di Pescara ed il suo caratteristico paesaggio adriatico.
Particolare attenzione sta suscitando il progetto della casa-studio a Manoppello che, dopo la selezione austriaca, è stato inserito tra i 50 lavori in nomination per il Fritz Höger Prize, uno dei premi europei più prestigiosi per le architetture in laterizio.
L’Abruzzo che vuole emergere attenderà con il fiato sospeso l’esito di questa nomination che vedrà, il 19 settembre, lo studio Zero85 volare a Berlino per partecipare al Gala della premiazione.
Tutto questo è accaduto a Pescara, dove lo studio Zero85, composto da Mirko Giardino, Mario Michetti e Giovanna Pizzella, e la Madis Costruzioni Srl di Antonio D’Intino hanno realizzato due interventi capaci di catturare l’interesse del mondo della cultura architettonica qualificata raccontati dallo sguardo esperto del fotografo Sergio Camplone.
Il primo riconoscimento internazionale lo hanno raccolto con il progetto della Casa-studio per l’artista Sergio Sarra a Manoppello con la selezione tra i 50 finalisti di 26 nazioni differenti per l’ Award-Winning International Brik Architecture di Vienna. Un riconoscimento riservato a soli 4 studi di architettura italiani che ha fatto conoscere agli austriaci il territorio di Manoppello con le sue case in terra cruda.
Nello stesso periodo, con il progetto Trabocco sul porto canale, che ha visto Antonio D’Intino non solo nella veste di costruttore ma anche in quella di committente, è arrivato l’invito, allo studio Zero85, ad esporre nel Padiglione Italia della 15° Biennale di Architettura di Venezia. Le parole di Cino Zucchi, curatore dell’allestimento del Padiglione Italia, spiegano le motivazioni della selezione: “l’architettura italiana dalla I guerra ad oggi mostra una modernità ‘anomala’, rappresentata dalla grande capacità di interpretare e incorporare gli stati precedenti attraverso metamorfosi continue. Non adattamenti formali a posteriori del nuovo rispetto all’esistente, ma piuttosto ‘innesti’ capaci di trasfigurare le condizioni del contesto in una nuova configurazione. Un atteggiamento oggi ammirato dall’Europa e dal mondo come contributo più originale della cultura progettuale italiana”. Questa “stanza sul mare”, atteso che la funzione di macchina da pesca è stata dismessa da molto tempo, riesce, con la semplicità della linea ininterrotta che ne disegna i contorni, a rappresentare quasi come una icona del paesaggio urbano la città di Pescara ed il suo caratteristico paesaggio adriatico.
Particolare attenzione sta suscitando il progetto della casa-studio a Manoppello che, dopo la selezione austriaca, è stato inserito tra i 50 lavori in nomination per il Fritz Höger Prize, uno dei premi europei più prestigiosi per le architetture in laterizio.
L’Abruzzo che vuole emergere attenderà con il fiato sospeso l’esito di questa nomination che vedrà, il 19 settembre, lo studio Zero85 volare a Berlino per partecipare al Gala della premiazione.
Posted on 30 Luglio 2014