La deduzione è semplice: è d’obbligo perseguire l’adeguamento del costruito ma, purtroppo, il grosso delle risorse viene canalizzato altrove. Dunque, che fare? Aspettare la prossima scossa nelle more di un dibattito che alimenta solo la letteratura?
Se la “mitigazione del rischio” e la “tutela e salvezza delle persone” sono gli obiettivi delle attività di protezione civile individuati per legge, e certamente non secondari a quelli di prevenzione, è lecito chiedersi perché non vengano introdotte nel piano di prevenzione nazionale misure di incentivi alla ristrutturazione delle case nelle quali siano installate tecnologie salvavita.
Il riferimento è all’unico brevetto internazionale al quale è stata riconosciuta in via esclusiva la capacità di garantire l’integrità delle persone e dei propri affetti, compresa la minimizzazione dell’”effetto panico”: Madis Room.
La domanda l’abbiamo posta all’ing. Luca Ferrari, Presidente dell’ISI, l’Associazione di Ingegneria Sismica Italiana.
“Posso esprimere senz’altro un giudizio positivo: la Stanza Antisismica rientra a pieno titolo tra le misure di prevenzione in quanto è un coadiuvante delle stesse – ha detto il Presidente. “Si tratta di un sistema che – in determinate circostanze – può contribuire a salvare la vita delle persone, e questo non è poco. Ci tengo a precisare, però, che non dobbiamo perdere di vista l’obiettivo primario dell’adeguamento sismico del patrimonio edilizio esistente. Attuare misure salva vita è doveroso, ma non fermiamoci qui”.
Crede che ci sia margine perché nel piano nazionale compaiano incentivi alla ristrutturazione delle case nelle quali sia prevista l’installazione della cellula antisismica?
In linea di principio, si. Ci sono diverse Istituzioni preposte alle misure di prevenzione e credo che debbano essere interessate alla questione.
L’Isi può essere un partner in questo percorso, considerato l’apporto altamente qualificato del quale si avvale?
L’Isi sicuramente sarà al fianco di chiunque proporrà sistemi di avanguardia accreditati nel settore e ci siamo già impegnati a sostenere la Stanza Antisismica in tutte le occasioni di possibile divulgazione. Per quanto riguarda altre forme di azione, invece, devo dire che lo scopo dell’Associazione è ridurre le criticità causate dagli eventi sismici e promuovere e divulgare gli studi e le ricerche svolti con gli attori dell’ingegneria sismica italiana. Isi ha prodotto nel maggio 2013 un manifesto sul tema della Classificazione del Rischio Sismico nel quale veniva proposta l’adozione di incentivi fiscali antisismici ed è stata anche coinvolta dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti nel Gruppo di Studio, istituito nell’ottobre scorso, che sta operando per l’individuazione dei criteri con i quali assegnare gli incentivi stessi.
“Ci stiamo attivando presso le istituzioni pubbliche affinché comprendano che a fronte dell’impossibilità di procedere all’adeguamento sismico, esiste un modo per salvarsi ugualmente la vita, un modo diretto e veloce che può adottare chiunque. Per il momento Madis Room gode delle detrazioni fiscali fino al 50% nei casi di ristrutturazione, prevede un costo di installazione pari a quello della ristrutturazione di una stanza di media grandezza della propria casa, soddisfa anche la duplice finalità di stanza sicura contro ladri e malintenzionati, e di rifugio in caso di incendio – commenta Antonio D’Intino inventore della Stanza Antisismica e titolare della Madis Costruzioni che lo ha brevettato.
Se pensiamo a tutti i casi che impediscono gli interventi di adeguamento del patrimonio edilizio – centri storici spesso vincolati e sotto tutela, frammentazione della proprietà privata dove l’unanimità è praticamente impossibile, adeguamento che spesso può essere tradotto solo in miglioria, cioè sicurezza sismica al 50% … – assicurarsi la possibilità di salvarsi la vita con un intervento diretto e veloce diventa il deus ex machina dell’incubo terremoto.