Oggi lunedì 23 febbraio alle ore 10.30 ai microfoni di Teleromagna hanno parlato Antonio D’Intino e Paola Logorio: il primo è l’inventore della Madis Room – la Stanza Antisismica che salva la vita dal terremoto – e la seconda è la Presidente dell’Associazione Bendandiana di Faenza.La trasmissione sui nuovi sistemi antisismici, quelli passivi, cioè capaci di proteggere la vita anche in costanza di crollo totale dell’edificio andrà in onda nel corso della prossima settimana, l’ultima di febbraio (ne daremo notizia).
Dunque, dopo la presentazione in prima nazionale della Madis Room a Faenza, città natale di Bendandi studioso chiacchierato della sismologia italiana, si torna sull’argomento prevenzione cercando di comprendere come si può salvarsi la vita al di là di tanta letteratura e principi di geometria giuridica che, ad oggi, non producono ancora un risultato concreto.
Sappiamo tutti, infatti, che i sistemi antisismici che ad oggi vengono riconosciuti come tali non possono essere installati de plano su tutte le abitazioni e gli edifici esistenti, in quanto bisognerebbe prima radere al suolo e poi ricostruire ex novo l’intero patrimonio edilizio italiano: in pratica, il famoso “adeguamento sismico” non vedrà mai la luce, stanti gli svariati miliardi di costo che impone nonché l’impossibilità di conservare il pregio degli immobili storici.
Ebbene, che fare? Continuare a morire in attesa che il Governo decida il da farsi, ben consapevoli che una legge risolutiva non arriverà mai? E proprio su questo impasse che l’innovazione tecnologica si è portata molto avanti, creando sistemi che non coinvolgono la struttura degli edifici ma insistono direttamente sulla salvezza delle persone. Su questi sistemi, che si chiamano “passivi”, appunto, scatta fondamentale il ruolo dell’informazione, che sicuramente dovrebbe svolgere in primis l’Istituzione in quanto tale, a mezzo di precisi programmi nazionali: è giusto e doveroso che la popolazione sia resa edotta e informata sulle caratteristiche dei sistemi antisismici passivi, che nulla hanno a che vedere con l’adeguamento sismico ad oggi rimasto incagliato. Un compito che spetta alle Istituzioni ma che, more solito, per il momento svolgono soltanto mass media e studiosi del settore.
Sulla carta stampata sono apparsi esaustivi articoli sull’argomento, sia su Il Resto del Carlino che su Il Corriere di Romagna, entrambi nella pagina di Faenza.
Le trasmissioni televisive, invece, sono due: una su D.I.TV ed una su ROMAGNAWEBTV.
Dunque, dopo la presentazione in prima nazionale della Madis Room a Faenza, città natale di Bendandi studioso chiacchierato della sismologia italiana, si torna sull’argomento prevenzione cercando di comprendere come si può salvarsi la vita al di là di tanta letteratura e principi di geometria giuridica che, ad oggi, non producono ancora un risultato concreto.
Sappiamo tutti, infatti, che i sistemi antisismici che ad oggi vengono riconosciuti come tali non possono essere installati de plano su tutte le abitazioni e gli edifici esistenti, in quanto bisognerebbe prima radere al suolo e poi ricostruire ex novo l’intero patrimonio edilizio italiano: in pratica, il famoso “adeguamento sismico” non vedrà mai la luce, stanti gli svariati miliardi di costo che impone nonché l’impossibilità di conservare il pregio degli immobili storici.
Ebbene, che fare? Continuare a morire in attesa che il Governo decida il da farsi, ben consapevoli che una legge risolutiva non arriverà mai? E proprio su questo impasse che l’innovazione tecnologica si è portata molto avanti, creando sistemi che non coinvolgono la struttura degli edifici ma insistono direttamente sulla salvezza delle persone. Su questi sistemi, che si chiamano “passivi”, appunto, scatta fondamentale il ruolo dell’informazione, che sicuramente dovrebbe svolgere in primis l’Istituzione in quanto tale, a mezzo di precisi programmi nazionali: è giusto e doveroso che la popolazione sia resa edotta e informata sulle caratteristiche dei sistemi antisismici passivi, che nulla hanno a che vedere con l’adeguamento sismico ad oggi rimasto incagliato. Un compito che spetta alle Istituzioni ma che, more solito, per il momento svolgono soltanto mass media e studiosi del settore.
Sulla carta stampata sono apparsi esaustivi articoli sull’argomento, sia su Il Resto del Carlino che su Il Corriere di Romagna, entrambi nella pagina di Faenza.
Le trasmissioni televisive, invece, sono due: una su D.I.TV ed una su ROMAGNAWEBTV.
Faenza, 21 febbraio 2015
Annamaria per Madis Room – la Stanza Antisismica
Posted on 24 Febbraio 2015