Purtroppo, ancora non è così, anzi, come ci ha annunciato lo stesso Gabrielli ben due anni fa, L’Aquila sarebbe stata l’ultima a beneficiare di un’assistenza statale post sisma. Alla luce di questo noi di Madis ci siamo “riprogrammati” con un significativo investimento in ricerca ed innovazione fino ad arrivare, con un percorso durato 4 anni, al brevetto Madis Room, quello della Stanza Antisismica. Un brevetto internazionale del quale siamo orgogliosi.
Le parole che ha speso oggi per noi Santi Maria Cascone, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Catania, in occasione dell’evento convegno “Rischio sismico, prevenzione e moderne tecnologie antisismiche” (Catania, 12 e 13 giugno 2014), le riportiamo quasi testualmente perché ci sembra che traducano esattamente la nostra idea: “Sappiamo che le previsioni di un terremoto sono ancora poco affidabili ma i dati ci dicono che lo sciame sismico ha un andamento quasi rituale: il fatto ci consente di percepire l’incombenza del pericolo e di cautelarci cercando riparo in un posto sicuro. Dunque, chi non può adeguare per intero la propria abitazione può trovare una facile soluzione installando la Stanza Antisismica, certificata e garantita per assicurare all’intera famiglia una completa sicurezza in una porzione di casa. Nei due giorni di convegno-esposizione di oggi e domani, non solo abbiamo scelto di fare il focus proprio sui mezzi di prevenzione ma abbiamo deciso di mettere a frutto l’esperienza del sisma aquilano quanto più è possibile”
Presidente, lei pensa che sia possibile allargare le maglie dell’attuale concetto di prevenzione, e spingere affinché anche strumenti innovativi come la nostra Stanza Antisismica rientrino in ulteriori misure, presenti e future, di agevolazioni di ristrutturazione, defiscalizzazione o altro ancora?
Penso di si, credo che le famiglie vadano incentivate a soluzioni “fai da te”. Ad oggi già sono previste defiscalizzazioni per gli adeguamenti e le migliorie antisimiche, ma nella pratica sarebbe opportuno anche un disegno per facilitare l’accesso al credito”.
La Stanza Antisismica richiede una spesa alla portata di tutti, e sapere che con lo stesso costo di un intervento di ristrutturazione “si può mettere in totale sicurezza una porzione della propria abitazione darebbe un’accelerazione fortissima alla prevenzione” – conclude il Presidente. Durante il sisma del 6 aprile, certamente si sarebbero salvati in molti all’Aquila: restare in casa ed aspettare il crollo senza avere via di scampo è un paradosso, se fosse esistita Madis Room già allora sicuramente tanti aquilani sarebbero ancora tra noi… Commettere il medesimo errore oggi, solo per ignoranza dei nuovi sistemi, è imperdonabile.
Dunque, non è un caso che Antonio D’intino, nostro titolare in Madis Costruzioni e inventore del brevetto, sia ospite proprio nell’evento sulla prevenzione organizzato a Catania: la città è stata individuata come quella maggiormente a rischio sul territorio nazionale proprio a causa del patrimonio fatiscente, un patrimonio al contempo talmente pregiato sotto il profilo storico architettonico da essere stato candidato a divenire patrimonio dell’Unesco. Se riflettiamo che si tratta della 6° città più grande d’Italia, possiamo facilmente immaginare quali possano essere gli impedimenti di un adeguamento sismico dell’esistente: praticamente le possibilità sono prossime allo zero.
Cosa fare? Nell’attesa di un disegno ad ampio spettro con il quale si possano trovare soluzioni condivise, resta in capo ai privati la responsabilità di attivarsi per… salvarsi la vita. Al momento le case antisismiche o le case di legno non sembrano la soluzione, sia per le difficoltà tecniche di realizzazione che per il costo, l’ubicazione, i permessi, pratiche burocratiche eccetera.
Noi di Madis continueremo ad incontrare le Istituzioni e la gente comune per offrire tutti i chiarimenti di un progetto nel quale crediamo più che mai. Qui a Catania c’è grande sensibilità – dice D’Intino – almeno 300 persone stanno visionando il progetto Madis Room”.