Portoni rimasti bloccati, vetri e finestre che vibravano e centinaia di chiamate ai centralini della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco hanno caratterizzato un sabato sera da dimenticare.
Pochi secondi che hanno fatto riaprire una ferita mai rimarginata in un territorio che ha perso tanto in passato a causa del devastante terremoto.
Il terrore fu registrato per puro caso da un ragazzo che il 6 maggio 1976 inconsapevolmente fermò la “voce del terremoto” su una cassetta.
In ogni casa, albergo, ufficio e scuola si può essere al sicuro e vivere senza l’ansia legata alle scosse.
Basterà installare una Madis Room – La Stanza Antisismica che sarà in grado di salvare vite anche all’interno dei centri storici dove gli edifici ristrutturati non saranno mai sicuri al 100%.
La stanza salvavita sarà accessibile a tutti, anche gli anziani e a chi è dotato di una mobilità ridotta.
Se in Friuli nel ’76 avessero avuto un fortino di ferro come la Madis Room si sarebbero evitati moltissimi morti e sabato scorso all’inizio della scossa le famiglie friulane avrebbero potuto rifugiarsi senza paura e senza correre rischi nella Stanza Antisismica.
Udine, 31 agosto 2015
Alessia per Madis Room – La Stanza Antisismica