Riappare il video shock (Parte 1 e Parte 2) andato in onda il 18 aprile 2012 su Rainews24: il sud Italia, e soprattutto Calabria e Sicilia, corrono il rischio di un terremoto di magnitudo 7.5 Richter, migliaia di volte più potente rispetto a quello che ha raso al suolo L’Aquila nel 2009.
Hanno realizzato il servizio Mario Sanna e Maurizio Torrealta di RaiNews24 che nell’inchiesta sui terremoti in Italia hanno raccolto dichiarazioni e studi di scienziati e addetti ai lavori.
Hanno ascoltato Alessandro Martelli, direttore dell’Enea di Bologna, Vladimir Kossobokov, scienziato dell’Accademia delle Scienze Russa, Antonella Peresan, ricercatrice dell’Università di Triete, Carlo Doglioni, docente di Scienza della Terra dell’Università di Roma, Giuliano Francesco Panza, professore di sismologia dell’università di Trieste.
Hanno raccolto poi altri studi di settore condotti indipendentemente e, mettendo questi in correlazione con le dichiarazioni degli esperti che hanno voluto esporsi (è chiaro che sapevano di “guadagnarsi” molti nemici), hanno verificato che il risultato cui pervengono tutti è uno solo: al Sud, ma soprattutto in Calabria e Sicilia, è atteso un terremoto di magnitudo 7.5 Richter, un mostro terribilmente più potente di quello che ha distrutto L’Aquila. Alcuni hanno anche aggiunto l’orrore delle previsioni fatte sui danni provocati dalla devastazione di stabilimenti industriali e chimici: praticamente hanno elaborato il “RIR”, il Rischio Incidente Rilevante. In questo senso Milazzo e a Priolo (vicino ad Augusta) sono i più a rischio. Quello che viene messo in risalto in maniera inequivocabile è che mentre gli altri Paesi si dotano di normative ad hoc per la progettazione sismica degli impianti RIR, l’Italia segna il passo e i controllati sono i controllori.
L’unico risultato ottenuto, 3 anni fa, è stata la presentazione da parte della Commissione Ambiente della Camera di una interrogazione parlamentare e di una Risoluzione per prevenire per quanto possibile ogni rischio. L’inchiesta condotta racconta le previsioni, il monitoraggio sugli eventuali terremoti e la situazione attuale in cui versano gli impianti RIR.
Hanno realizzato il servizio Mario Sanna e Maurizio Torrealta di RaiNews24 che nell’inchiesta sui terremoti in Italia hanno raccolto dichiarazioni e studi di scienziati e addetti ai lavori.
Hanno ascoltato Alessandro Martelli, direttore dell’Enea di Bologna, Vladimir Kossobokov, scienziato dell’Accademia delle Scienze Russa, Antonella Peresan, ricercatrice dell’Università di Triete, Carlo Doglioni, docente di Scienza della Terra dell’Università di Roma, Giuliano Francesco Panza, professore di sismologia dell’università di Trieste.
Hanno raccolto poi altri studi di settore condotti indipendentemente e, mettendo questi in correlazione con le dichiarazioni degli esperti che hanno voluto esporsi (è chiaro che sapevano di “guadagnarsi” molti nemici), hanno verificato che il risultato cui pervengono tutti è uno solo: al Sud, ma soprattutto in Calabria e Sicilia, è atteso un terremoto di magnitudo 7.5 Richter, un mostro terribilmente più potente di quello che ha distrutto L’Aquila. Alcuni hanno anche aggiunto l’orrore delle previsioni fatte sui danni provocati dalla devastazione di stabilimenti industriali e chimici: praticamente hanno elaborato il “RIR”, il Rischio Incidente Rilevante. In questo senso Milazzo e a Priolo (vicino ad Augusta) sono i più a rischio. Quello che viene messo in risalto in maniera inequivocabile è che mentre gli altri Paesi si dotano di normative ad hoc per la progettazione sismica degli impianti RIR, l’Italia segna il passo e i controllati sono i controllori.
L’unico risultato ottenuto, 3 anni fa, è stata la presentazione da parte della Commissione Ambiente della Camera di una interrogazione parlamentare e di una Risoluzione per prevenire per quanto possibile ogni rischio. L’inchiesta condotta racconta le previsioni, il monitoraggio sugli eventuali terremoti e la situazione attuale in cui versano gli impianti RIR.
Alessandro Martelli, direttore dell’Enea di Bologna, spiega in modo più che chiaro che “le previsioni in senso stretto cioè dire che un evento di magnitudo “x” avverrà nel luogo “x” il giorno “x” è assolutamente impossibile al giorno d’oggi, ma quello che si può fare è prevedere con una certa probabilità di azzeccarci che un terremoto possa avvenire in un certo periodo di tempo (qualche mese, almeno, o un anno) in una zona normalmente abbastanza estesa come dimensioni, quindi si tratta in ogni caso di qualcosa che potrebbe anche non verificarsi“.
Cosenza, 23 marzo, Alessandra Per Madis Room – La Stanza Antisismica
Posted on 23 Marzo 2015