Chissà se tra i miracoli di Renzi avremo una revisione del Piano Casa del Ministro Lupi.
Visto che sicuramente non riusciremo a prevedere i terremoti entro la stesura definiva del testo, né a provvedere all’adeguamento sismico di tutto il costruito entro l’anno, sia dato ai cittadini di salvarsi la vita in caso di sisma: garantire la salvezza umana rimane lo scopo dell’attività della Protezione Civile, così come da specifico disposto contenuto nel suo Statuto.
Il sistema più semplice e veloce è motivare la proprietà edilizia ad operare interventi preventivi parziali che, senza essere economicamente consistenti, possano ridurre fortemente il rischio di perdita della vita e degli affetti per potenziali eventi sismici futuri.
Le innovazioni tecnologiche ci sono e sono pure made in Italy, come i sistemi di prevenzione antisismica di tipo passivo tra cui si annovera la nostra Stanza Antisimica Madis Room: trattasi di brevetti che portano dati certi quanto a capacità di garantire la salvezza umana.
Il terremoto va ormai catalogato come evento ricorrente ed è un errore ritenerlo una “catastrofe naturale”: quanto è accaduto nella Pianura Padana, che nei secoli passati era stata interessata da movimenti tellurici poi dimenticati, dimostra che le valutazioni statistiche delle tradizionali mappe non sono sufficienti e che è indispensabile una micro zonizzazione sismica che individui il tipo di rischio al quale è esposta ogni singola zona. Molti luoghi fino ad ora esclusi dall’obbligo d’impiegare particolari accorgimenti sono invece a rischio, esattamente come è accaduto per l’Emilia Romagna.
L’esperienza ancora in corso ci dice soprattutto una cosa sola: fare prevenzione è l’unica arma disponibile, e per non sottovalutare il terremoto dobbiamo assumere un atteggiamento più prudente e previdente che in passato. Per questo ci vogliono normative “a macchia di leopardo” che rispondano alle caratteristiche della zona e relativamente alle quali ciascuno può adottare in proprio misure di sicurezza. E’ per questo che va subito motivata l’iniziativa privata affinché sappia che è disponibile il ricorso a nuove tipologie di interventi che applicano tecnologie innovative idonee a resistere agli effetti delle sollecitazioni telluriche e salvare la vita. Le agevolazioni per la ristrutturazione già esistono, basta procedere ad un’azione di sensibilizzazione finalizzata alla prevenzione.
Il raggiungimento di condizioni di sicurezza per le persone e per i beni è un dovere delle Istituzioni e risulterebbe doloso omettere di motivare il privato a scelte personali che possono salvargli la vita. Sarebbe come non dirgli che in caso di terremoto deve posizionarsi sotto una trave e lasciarlo ignaro a scegliere tra correre per la casa in preda al panico o gettarsi per le scale nel tentativo di fuga.
Raggiungere per legge e con urgenza condizioni astratte e generalizzate di sicurezza antisismica per tutti gli edifici è impossibile sul piano pratico, oltre che insostenibile su quello economico. Perseverare nell’impossibile e contestualmente non adottare misure interlocutorie lasciando che la gente resti vittima del prossimo sisma renderà il Governo colpevole delle morti della prossima sciagura.
Visto che sicuramente non riusciremo a prevedere i terremoti entro la stesura definiva del testo, né a provvedere all’adeguamento sismico di tutto il costruito entro l’anno, sia dato ai cittadini di salvarsi la vita in caso di sisma: garantire la salvezza umana rimane lo scopo dell’attività della Protezione Civile, così come da specifico disposto contenuto nel suo Statuto.
Il sistema più semplice e veloce è motivare la proprietà edilizia ad operare interventi preventivi parziali che, senza essere economicamente consistenti, possano ridurre fortemente il rischio di perdita della vita e degli affetti per potenziali eventi sismici futuri.
Le innovazioni tecnologiche ci sono e sono pure made in Italy, come i sistemi di prevenzione antisismica di tipo passivo tra cui si annovera la nostra Stanza Antisimica Madis Room: trattasi di brevetti che portano dati certi quanto a capacità di garantire la salvezza umana.
Il terremoto va ormai catalogato come evento ricorrente ed è un errore ritenerlo una “catastrofe naturale”: quanto è accaduto nella Pianura Padana, che nei secoli passati era stata interessata da movimenti tellurici poi dimenticati, dimostra che le valutazioni statistiche delle tradizionali mappe non sono sufficienti e che è indispensabile una micro zonizzazione sismica che individui il tipo di rischio al quale è esposta ogni singola zona. Molti luoghi fino ad ora esclusi dall’obbligo d’impiegare particolari accorgimenti sono invece a rischio, esattamente come è accaduto per l’Emilia Romagna.
L’esperienza ancora in corso ci dice soprattutto una cosa sola: fare prevenzione è l’unica arma disponibile, e per non sottovalutare il terremoto dobbiamo assumere un atteggiamento più prudente e previdente che in passato. Per questo ci vogliono normative “a macchia di leopardo” che rispondano alle caratteristiche della zona e relativamente alle quali ciascuno può adottare in proprio misure di sicurezza. E’ per questo che va subito motivata l’iniziativa privata affinché sappia che è disponibile il ricorso a nuove tipologie di interventi che applicano tecnologie innovative idonee a resistere agli effetti delle sollecitazioni telluriche e salvare la vita. Le agevolazioni per la ristrutturazione già esistono, basta procedere ad un’azione di sensibilizzazione finalizzata alla prevenzione.
Il raggiungimento di condizioni di sicurezza per le persone e per i beni è un dovere delle Istituzioni e risulterebbe doloso omettere di motivare il privato a scelte personali che possono salvargli la vita. Sarebbe come non dirgli che in caso di terremoto deve posizionarsi sotto una trave e lasciarlo ignaro a scegliere tra correre per la casa in preda al panico o gettarsi per le scale nel tentativo di fuga.
Raggiungere per legge e con urgenza condizioni astratte e generalizzate di sicurezza antisismica per tutti gli edifici è impossibile sul piano pratico, oltre che insostenibile su quello economico. Perseverare nell’impossibile e contestualmente non adottare misure interlocutorie lasciando che la gente resti vittima del prossimo sisma renderà il Governo colpevole delle morti della prossima sciagura.
L’Aquila, 16 settembre 2014, Maria Paola – Madis Room
Posted on 16 Settembre 2014