Casamicciola. Ancora imprecisato il numero dei dispersi sotto le macerie, mentre una donna è stata appena rinvenuta morta.
Questo per il momento è il primo bilancio della scossa sussultoria di 3,6° che ha colpito Casamicciola, anche se l’ultima notizia riferisce che l’entità nel mare sottostante di Ischia sia invece pari a 4° della scala Richter.
Inutile dirlo: se nelle more di un adeguamento sismico si intervenisse con l’installazione di una Stanza Antisismica in ciascuna unità abitativa, adesso non solo le vittime sarebbero tutte vive ma si saprebbe esattamente dove andare a prenderle: la Stanza Antisismica salva la vita da un sisma di massima intensità e sopporta il peso delle macerie di un edificio di 4 piani.
Casamicciola è la riprova che i terremoti non insegnano la prevenzione perché al terremoto storico non seguirono una ricostruzione in sicurezza né la manutenzione necessaria a far sopravvivere in salute il manufatto. Eppure, “è’ successo una Casamicciola” è un topos entrato nel lessico comune proprio in memoria di quella distruzione, tanto fu il disastro che colpì quel paese: ciononostante, siamo ancora alla stessa scena vista e rivista, con dispersi, feriti, morti, soccorsi, miliardi per l’emergenza.
Si sa che a Casamicciola è concentrata tutta la sismicità dell’isola, che il vulcano di Ischia è tra i più pericolosi al mondo, che i Campi Flegrei rappresentano una delle aree maggiormente temute dalla Protezione Civile, che l’ultimo terremoto risale solo all’anno scorso – e nello stesso periodo di adesso: una doppia scossa nel volgere di pochi secondi svegliò l’isola il 31 agosto, a distanza ravvicinata con la tragedia di Amatrice.
Benedetto Croce, allora diciassettenne, fu estratto vivo dalle macerie mentre i genitori e la sorella furono inghiottiti dalle macerie di Casamicciola: lui l’avrebbe voluta oppure no una Stanza Antisismica a casa sua?
ISCHIA, MADIS ROOM – 21 AGOSTO 2017